"In questo angolo d’Abruzzo, tra la piana di Navelli e la conca aquilana, sul tracciato di antiche vie e di tratturi, si deposita una storia millenaria. La civiltà pastorale transumante e la civiltà stanziale agricola si intersecano e lasciano testimonianza in una lunga deriva di manufatti, storie, borghi, migrazioni e abbandoni, personaggi, architetture. Un patrimonio materiale e immateriale che rischia di essere disperso, condividendo un destino di tanti altri luoghi del pianeta, in una radicale trasformazione sociale, demografica e topografica.

Attraverso la fotografia del paesaggio e delle architetture, abbandonate o recuperate e poi insidiate dal terremoto del 6 aprile 2009, il volume indaga le relazioni tra sistemi, quello antropico e quello naturale, interroga la topografia antica, la cartografia e le mappe tratturali, l’archeologia, la storia dell’architettura, l’antropologia e le tradizioni popolari, la toponomastica.

I testi e il consistente apparato didascalico che sostiene l’iconografia, affidati a specialisti di alto profilo, ci raccontano questo intreccio complesso con un vivace e appassionante registro divugativo e autenticamente interdisciplinare.

La pubblicazione ha l’obiettivo di valorizzare il territorio, di mettere in evidenza e promuovere il patrimonio ambientale, culturale, architettonico e acheologico, di offrire uno strumento divulgativo e di grande valore iconografico."

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